Presentazione del "Libro bianco sull'infinito - La matematica lo chiama infinito ma nessuno lo conosce".
Il libro: “Libro bianco sull’infinito – La matematica lo chiama infinito ma nessuno lo conosce” è il libro attraverso il quale pongo le basi per lo sviluppo di una nuova matematica al finito, dove per matematica al finito dobbiamo intendere una matematica all’interno della quale viene abolito ogni riferimento all’infinito. La particolarità di questa matematica al finito è dato dal fatto che a essere descritti non saranno simboli astratti, intesi distinti da noi, ma vere e proprie rappresentazioni della nostra mente, le quali costituiranno il fondamento di ogni oggetto matematico e di ogni loro proprietà matematica. Si tratta quindi di passare da una matematica intesa come un gioco tra simboli astratti come accade per tutti i sistemi assiomatici formali a una matematica che assomiglia più a una scienza sperimentale, il cui obiettivo è quello di descrivere in che modo la nostra mente è in grado di sviluppare la matematica. Si tratta di un’operazione ardita, senza precedenti nell’intera storia della matematica, ma che è stata resa necessaria dalla necessità di sviluppare una matematica al finito. Perché solo legando gli oggetti della matematica alle nostre rappresentazioni mentali li si poteva costringere in modo del tutto naturale ad avere una fine. E d’altro canto lo sviluppo di una matematica al finito può essere anch’esso considerato un passaggio obbligato. Infatti come viene mostrato all’interno di questo libro benché l’uso dell’infinito in matematica non implica alcun errore sintattico, ossia a livello di regole che agiscono su oggetti matematici, si fonda su un errore semantico, ossia a livello di significati che si attribuiscono agli oggetti matematici. Vi è in sostanza un equivoco sugli insiemi che sono considerati infiniti all’interno della matematica, dato dal fatto che tali insiemi lune dall’essere oggetti matematici infiniti sono invece finiti, e semplicemente soddisfano un particolare ordinamento. Un’altra particolarità di questo libro è quello di avere un impianto dimostrativo, nel preciso senso che ogni sua tesi viene dimostrata. Non è quindi un libro discorsivo e questo introduce un ulteriore livello di difficoltà che si aggiunge al livello di difficoltà richiesto da tutti i miei libri e costituito dalla presenza di concetti nuovi e originali che richiedono grande attenzione per essere compresi e assimilati. È questo dunque un libro che richiede uno studio approfondito, ma che in cambio dona una profonda conoscenza del legame tra la mente e l'infinito, svelando i modo chiaro i motivi per i quali l’infinito deve essere rigettato e come si possa sviluppare una matematica che ne faccia a meno.