Presentazione del "Libro bianco su Dio - La teoria del tutto".
Il libro: “Libro bianco su Dio – La teoria del tutto” è un libro nel quale affronto dal punto di vista scientifico la domanda se Dio esiste. Dove con il termine Dio qui mi riferirò a quell’essere che ha creato, sostiene e governa il nostro universo.
Per rispondere a una simile domanda questo libro metterà a confronto due modelli che hanno la particolarità di porsi come teoria del tutto. Verrà in altre parole testata la loro capacità di rispondere ai più grandi misteri dell’universo. Per comprendere il senso di un cotale confronto dobbiamo prima considerare che se Dio esiste, e se è lui che ha creato, sostiene e governa il nostro universo, allora Dio deve essere anche ciò sul quale deve necessariamente basarsi ogni teoria che voglia essere una teoria del tutto.
Il primo modello che questo libro prende in considerazione è il modello materialista secondo il quale a esistere è solo materia, la quale materia viene assunta come qualcosa di inerte e privo di coscienza che possiede una sua autonomia e un proprio movimento innato.
Secondo questo modello la materia è sempre esistita e quindi non vi è nulla che l’abbia creata. E non c’è neppure nulla che la sostenga perché è benissimo in grado di esistere senza appoggiarsi ad altro. E infine non c’è nulla neanche a governarla visto che i suoi movimenti sono innati e sono sempre gli stessi. Chiaramente stando a questo modello Dio non esiste e non potrebbe esistere perché da un lato Dio non può coincidere con una materia inerte e priva di coscienza, e dall’altro lato pure se potesse esistere al di fuori della materia si rivelerebbe un essere totalmente estraneo e superfluo alle dinamiche dell’universo. E dunque in quel caso avremmo ben ragione a considerarlo inesistente perché del tutto equivalente a qualcosa che non esiste.
Il secondo modello che questo libro prende in considerazione è il modello immaginativo secondo il quale vi è una mente universale che ha la capacità di immaginare, la quale mente universale dal punto di vista qualitativo, ossia del modo con cui è in grado di immaginare, viene assunta equivalente alla nostra, mentre dal punto di vista quantitativo, ossia della varietà e dell’articolazione di ciò che è da essa immaginato, viene assunta enormemente superiore alla nostra. Noi infatti non siamo in grado di immaginare un universo come il nostro in tutti i suoi dettagli, questa mente universale invece può farlo e lo può fare come faremmo noi se avessimo una mente enormemente più potente sul piano quantitativo.
Secondo questo modello a creare e sostenere l’universo sarebbe appunto questa mente universale che lo immagina posizione per posizione, momento dopo momento. E sarebbe ancora queste mente universale a governarlo, e lo farebbe attraverso dei precisi concetti che essa esprime e che fungono da leggi della natura proprio come accade quando siamo noi a immaginare qualcosa, ed è attraverso i nostri concetti che siamo in grado di governare quel qualcosa. Chiaramente stando a questo modello Dio esisterebbe perché si troverebbe a coincidere proprio con questa mente universale.
Dopo aver introdotto questi due modelli, il libro che stiamo qui esaminando si occupa di mostrare in modo inequivocabile come il modello immaginativo sia in grado di dare una spiegazione soddisfacente a tutti i principali misteri dell’universo mentre il modello materialista non è in grado di farlo neppure con uno di essi.
A titolo esemplificativo possiamo prendere in considerazione il mistero dato dall’intelligibilità del nostro universo. Dove per intelligibilità del nostro universo qui mi riferirà al fatto che il funzionamento del nostro universo si è rivelato così profondamente comprensibile alla nostra mente da permetterci di manipolare anche i suoi componenti più microscopici. Eppure se consideriamo la materia come altro da noi, non vi è alcun motivo per il quale il comportamento di tale materia dovesse risultarci comprensibile fino a questo punto. La verità è che dal punto di vista del modello materialista l’universo avrebbe anche potuto avere un funzionamento incomprensibile per la nostra mente, perlomeno per tutti quegli aspetti che non sono connessi alla nostra sopravvivenza. E quindi in definitiva dobbiamo convenire sul fatto che esso non abbia e non possa avere alcuna spiegazione da offrirci sul fatto che un simile scenario non si sia verificato.
D’altro canto il modello immaginativo non ha problemi a giustificare l’intelligibilità dell’universo perché se a governare l’universo ci fosse una mente universale che lo immagina, e questa fosse una mente dal punto di vista qualitativo equivalente alla nostra, allora a governare la sua immaginazione saranno concetti che essa esprima e che potremmo considerare anch’essi equivalenti ai nostri perlomeno dal punto di vista qualitativo. Sicuramente dal punto di vista quantitativo saranno concetti molto più variegati e articolati di come potremmo concepirli direttamente con la nostra mente, ma risulteranno per noi comunque comprensibili approcciandoci ad essi con più passi e impiegando un linguaggio molto sintetico come la matematica.
Dopo aver mostrato come la migliore teoria del tutto a nostra disposizione sia quella che vede una mente universale che immagina l’universo, questo libro si occupa di mostrare come questa mente universale sia adeguata a soddisfare una nozione di Dio che lo vede in possesso di tutte quelle proprietà che la teologia gli ha sempre riconosciuto, riuscendo però a spiegarle a differenza di come accade in teologia dove nessuna di queste giustificazioni si è mai rivelata soddisfacente.
A titolo esemplificativo possiamo prendere in considerazione la proprietà costituita dall’onnipresenza. E lo faremo iniziando dai principali problemi che hanno impedito alla teologia di sviluppare una teoria dell’onnipresenza che fosse soddisfacente. Il primo problema è quello di trovare un modo per dire che Dio è presente in tutto l’universo senza che ciò implichi o possa risolversi con l’affermazione che allora Dio coincide con l’universo. Dio in altre parole deve poter coincidere con l’universo senza però che quell’universo possa esaurire tutto quello che quel Dio è. Altro problema è che Dio deve essere presente interamente in ogni punto dell’universo altrimenti dovremmo dire che Dio è presente in differenti punti con differenti parti, ma se Dio avesse delle parti questo lo qualificherebbe come un oggetto materiale e non come un oggetto spirituale.
È immediato rendersi conto come il modello immaginativo non abbia alcuna difficoltà ad attribuire l’onnipresenza a Dio. Se infatti Dio fosse una mente che immagina l’universo sarebbe perfettamente in grado di immaginare un tale universo senza con ciò coincidere con esso, in quanto una mente è sempre qualcosa in più rispetto a quello che sta immaginando, tanto che potrebbe perfino smettere di immaginare rimanendo comunque una mente. Allo stesso modo una mente che stesse immaginando l’universo potrebbe essere presente in ogni punto in cui è presente quell’universo e si troverebbe a farlo nella sua interezza, senza possedere mostrarsi dotata di parti.
Se giunto fino a questo punto hai il desiderio di approfondire gli argomenti che ho qui presentato, e in particolare vuoi comprendere più profondamente come sia possibile elaborare una teoria del tutto in grado di risolvere i principali misteri dell’universo e come essa ci permetta di concludere che Dio esiste, questo libro rappresenta un must a cui non puoi assolutamente rinunciare.